Piombino Dese 2006

Valentina Fracalanza
Aldo Pallaro presenta una unica scultura, potente sintesi di un lungo e complesso percorso che viaggia su due dimensioni, solo in apparenza separate: quella fisica e quella intellettuale.
Queste due dimensioni trovano il loro punto di incontro nella materia stessa del legno.
Nella scultura esposta, amami ancora..., forme biomorfiche e forme geometriche – forme naturali e forme matematiche – si scontrano in modo drammatico, diventando quasi metafora della vita.
Una forma articolata e contorta, simile ad un organismo, diventa simbolo del corpo, di tutti i corpi: un corpo messo a nudo, privato del sostegno dello scheletro e del suo rivestimento cutaneo, che rivela il suo "interno".
Una sorta di pesante cuneo incombe, incide, taglia, penetra questo "corpo – materia".
Attraverso questo scontro la scultura ci mostra un evento fortissimo, che sembra essere senza fine. Il "corpo" è lì, il cuneo non si sposta, non c’è sollievo e il dolore sembra perpetuarsi.
Ma al tempo stesso questo evento viene sublimato nel virtuosismo con cui è trattata la forma organica, che presenta due sinuose "ali taglienti", elementi di collegamento formale e spaziale con il cuneo soprastante.
Mediante il controllo della materia e il preciso equilibrio delle masse, la "crudezza" dell’evento è superata, e il conflitto tra le due forme armonizzato.
Quest’opera diventa allora immagine sublimata della nostra fisicità e trasmette la sensazione di un elemento tagliente che trapassa le nostre viscere, facendoci rivivere la stessa forza lacerante dell’amore o della sofferenza: emozioni che penetrano nella "carne", vera immanente essenza del nostro essere.
Eppure questa sofferenza viene paradossalmente desiderata, (il titolo è amami ancora...) in una sorta di compiacimento per un sentimento in fondo desiderabile, perché in esso ci sentiamo davvero vivi. Compiacimento che rivela un distacco, lo stesso forse con cui Aldo Pallaro controlla la materia senza ridurla a fredda astrazione e al tempo stesso senza cedere alle sue lusinghe. Estremo controllo ed estrema vitalità fisica e morale.