Badoere 2005
Carlo Michielin
Sei passeggiate (più una) nei boschi scultorei di Aldo Pallaro.
“Ci sono due modi per passeggiare in un bosco.
Nel primo modo ci si muove per tentare una o molte strade (per uscirne al più presto, o per riuscire a raggiungere la casa della nonna o di Pollicino o di Hänsel e Gretel); nel secondo modo ci si muove per capire C O M E sia fatto il bosco e perché certi sentieri sono accessibili ed altri no”. Sento l’Eco, caro Aldo,e , nel tuo lavoro, spazio e tempo fatti vuoti, riscavati per me visitatore flaneur, in cammino verso un Altrove che si dà perché cercato. Il tuo è un invito al viaggio tra appaesamenti e spaesamenti di stazione in stazione, in cui mi obblighi:
a sostare - fermarmi dalla mia corsa e procedere per sottrazione come tu operi sulla materia; e riaprire la parola callosa;
a riaprirmi - all’Ombra che viene a galla e che mette a nudo le storie delle mie età e non solo; trasparenze impensate e consonanze finora negate;
a reggere lo sguardo - alle diversità che mi interrogano con occhi penetranti in una pluralità come te;
ad addomesticarmi - ridurre le distanze non solo con il lupo, ma con tutti gli animali-fantasma, quel bestiario che tu trasformi in fantasie infantili e immaginari;
a stupirmi - gratificarmi di cogliere le epifanie, motivo per cui sono nato: sorprese e doni non cercati;
a togliere le àncore - e a circumnavigare senza mappe e seguire ad occhio nudo le stelle diversa-mente; insomma a s-chiodarmi;
e per ultimo e con disorientamento a perdermi - per ritrovarmi in quell’Altrove, rimisurando con gambe tornite la geometria del mondo e lustrandomi gli occhi a tanto possibile, a portata di mano.
...ma Cristo, Aldo, dove sei?..., dove siete, anzi quanti siete?
Presso l’azzeruolo dietro casa, lungo la riva del fosso, ad ascoltare le voci delle cose? o come mi risponderebbero i Vangeli Apocrifi “Spezza il legno e mi ritrovi nell’alburno”?
Beh, adesso mi ci sono più abituato a cercarti e a cercarvi anche là.